domenica 29 marzo 2015

San Giovanni Climaco La preghiera e' dialogo con Dio: PG 11129A-1129D1



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 San Giovanni Climaco con san Giorgio (a sinistra) e san Biagio di Sebaste, Russia (Novgorod), fine del XIII secolo (Museo Russo di San Pietroburgo)
 
 
La preghiera e' dialogo con Dio: PG 11129A-1129D1
188. La preghiera, secondo la sua vera denotazione, è dialogo dell'uomo con Dio, unione mistica; secondo gli effetti che la connotano, è detta sostegno del mondo e riconciliazione con Dio, madre o figlia delle lacrime e propiziazione per i peccati, difesa dalle tentazioni e baluardo contro le tribolazioni, vittoria nelle lotte e impegno da angeli, alimento degli esseri incorporei e gioia nell'attesa, attività che non avrà mai fine e sorgente delle virtù, prosseneta di carismi e progresso spirituale, nutrimento dell'anima e luce della mente, scure che recide la disperazione e dimostratrice della speranza, dissolutrice della tristezza e tesoro dei monaci, pregio degli esicasti e diminuzione dell'ira, specchio di progresso e rivelazione del giusto mezzo, indicatrice delle condizioni in cui ci troviamo e preannunciatrice di quelle future o segnalatrice della gloria vera. La preghiera, per chi la fa veramente, è il luogo del giudizio del Signore, il trono su cui Egli siede per invitarci al discernimento prima che venga il momento del giudizio definitivo. Alziamoci quindi per ascoltare il verdetto di questa santa regina delle virtù che proclama a voce alta e chiara: «Venite a me, voi tutti affaticati e stanchi, e io vi ristorerò; prendete sulle vostre spalle il mio giogo e troverete la pace delle vostre anime, la guarigione delle vostre ferite; perché il mio giogo è d'aiuto a chi lo porta, atto a guarire piaghe di gravi cadute».

Per presentarci al Re divino e avere un colloquio con Lui, non intraprendiamo la corsa senza esserci prima preparati e premuniti, perché non debba vederci disarmati o privi della veste regale mentre ci aspetta da lontano, e non debba mandare servi e ministri ad allontanarci dal suo cospetto in catene e in esilio, o a rigettarci in faccia le nostre preghiere non ininterrotte. Presentati a Dio con la tua veste spirituale intessuta tutta di lino da cima a fondo, cioè col filo del rifiuto di ogni ricordo delle offese che purifica da ogni macchia; altrimenti a nulla varrà la preghiera. Prega con tutta semplicità, con una sola espressione, come fecero il pubblicano e il prodigo che si resero Dio propizio. Uno è lo stato d'orazione, ma ci presentiamo a Dio con varie modalità e con finalità differenti: chi si trattiene col Signore come con un amico per ottenere da Lui aiuto non per sé ma per gli altri con preghiera di lode e di supplica; chi chiede ricchezze, onorificenze e libertà maggiore, chi domanda la liberazione definitiva dal proprio nemico e chi supplica perché gli sia concesso di diventarne degno; altri pregano per ottenere la perfetta libertà da affanni, per venir liberati dal carcere o essere infine svincolati da accuse.

[Preghiera pura: PG 1132A-1132D]

189. Tu soprattutto domanda di essere esaudito circa quanto sta scritto nel primo rigo del papiro, secondo l'ordine che vuole in primo luogo la sincera preghiera di ringraziamento; poi passa al secondo rigo della confessione con vero dolore dell'anima piena del senso di Dio: solo allora avremo imparato come rivolgere le nostre preghiere al Re dell'universo. Ottimo invero questo metodo di orazione, secondo che fu rivelato ad un fratello da un angelo del Signore. Non avrai bisogno di ulteriori spiegazioni se offrirai la tua preghiera come uno che deve rendere conto ad un giudice umano; se non sei mai stato ad un tribunale di quaggiù né ti sei mai interessato di saperne, impara dal modo con cui i malati pregano il chirurgo che li cura prima di essere da lui sottoposti ai ferri o ai cauteri. Non affannarti a sottilizzare sulle parole da usare nella preghiera. Spesso infatti balbettii semplici e disadorni di bambini placarono il Padre che è nei cieli. Non molte parole devi cercare, perché tale affannarsi causa la dissipazione della mente.

Con una frasetta il pubblicano placava il Signore, e una sola espressione pronunziata con fede salvò il ladrone. Molte parole spesso distraggono nella preghiera perché riempiono la mente di fantasie, una sola parola spesso contribuisce al raccoglimento. Quando ad un certo punto della preghiera c'è una parola che ti piace e ti concilia la compunzione, resta li: allora si unirà alla tua preghiera l'angelo custode.

Non abusare poi della libertà confidente, anche se hai raggiunto la purificazione. Piuttosto, avvicinandoti a Dio con molta umiltà, potrai ottenerne più alta libertà. Anche se fossi giunto in cima alla scala delle virtù, continua a pregare perché ti siano rimessi i tuoi peccati, come fece Paolo che paragonandosi ai peccatori esclamava: «Io sono il primo di essi». Purità e compunzione delle lacrime debbono dare ali all'orazione ovvero darle il sapore, come l'olio e il sale che condiscono le vivande. Aggiungivi la mitezza e la dolcezza, di cui devi rivestirti tutto se vuoi liberare il tuo cuore da tutto ciò che gli toglie la libertà di elevarsi senza sforzo a Dio. Finché non avremo raggiunto, facendo molte esperienze, tale chiarezza di orazione, assomiglieremo a degli incipienti nella via della vita, come i bambini che cominciano a camminare. Cerca di elevare la mente a Dio o piuttosto di tenerla chiusa entro l'ambito delle espressioni di orazione, e se per debolezza infantile non si tiene ferma, rimettila subito in sesto: purtroppo la nostra mente è instabile, ma l'Onnipotente può renderla stabile.

Se riuscirai a lottare senza mai venir meno, finalmente scenderà in te Colui che mantiene nei suoi limiti il mare della mente, e le dirà mentre tu la elevi alla preghiera: «Verrai fin qui e non passerai oltre». Vero è che lo spirito non si può legare, ma se interviene il Creatore dello spirito tutto a Lui deve sottostare. Potresti peraltro instaurare con Lui un colloquio come si dovrebbe, solo se tu potessi fissare lo sguardo sul bagliore del sommo Sole. Ma come potresti incontrarti senza timore di ingannarti con Uno che non vedi? Perciò principio dell'orazione sono degli accostamenti a Dio con un invocazione brevissima che scaccia ogni altro pensiero sul nascere; momento mediano è quello di tener fissa la mente in ciò che si dice o si pensa; punto di arrivo o perfetta preghiera è il rapimento estatico nel Signore.

sabato 28 marzo 2015

Vita di Santa Maria Egiziaca



Santa Maria Egiziaca

Vita di Santa  Maria Egiziaca 


sta  in

http://www.orthodoxia.it/synaxarion/04_01_mariaegiziaca.php

venerdì 27 marzo 2015

Missel de Sarum - Annonciation de la Bienheureuse Vierge Marie [25 Mars]



 
Cathédrale Sainte-Sophie, Kiev, mosaïque du début du 11ème siècle
 
 
Missel de Sarum - Annonciation de la Bienheureuse Vierge Marie [25 Mars]
"Si cette fête devait correspondre avec un dimanche du grand Carême, elle sera toujours transférée au lendemain; si elle survient un autre jour qu'un dimanche durant le temps de la Passion, elle sera célébrée solennellement ce jour-là. Mais si elle survient le Jeudi Saint ou un des 2 jours qui suivent, ou durant la semaine de Pâques, elle sera transférée au premier jour de semaine vacant après l'octave de Pâques qui sera trouvé approprié pour la célébrer.
Et la même règle sera observée au sujet des autres fêtes doubles qui ont lieu durant la période précitée. Et toujours durant le grand Carême, lorsqu'il y a pour un saint du jour un office en 9 leçons, la Messe de la fête sera célébrée après Tierce, et la Messe de Carême après None, toutes deux au Maître-Autel; et la prosternation aura lieu après le Sanctus. Et les prières de férie sont dites de la manière habituelle lors de la Messe de Carême, même si c'est une fête double."

Première lecture : Isaïe 7,10-15
"Le Seigneur dit encore à Achaz: "Demande au Seigneur ton Dieu de t'accorder un signe venant du fond du séjour des morts ou de là-haut." Achaz répondit: "Je n'en ferai rien, je ne veux pas mettre le Seigneur à l'épreuve." Isaïe répondit: "Écoutez, maison de David! Cela ne vous suffit-il pas de lasser la patience des hommes, que vous lassiez aussi celle de mon Dieu? Aussi le Seigneur va-t-Il vous donner Lui-même un signe: la jeune vierge va concevoir et enfanter un fils, et tu le nommeras Emmanuel."
SéquenceRéjouis-toi, Marie, espoir de toute l'humanité!Réjouis-toi, douce vierge à l'esprit de sainteté!Réjouis-toi, par la grâce divine comblée!Réjouis-toi, vierge telle que nul n'a jamais connu,Dont le Buisson Ardent était la préfiguration,Lui qui brûlait sans se consumer!
Réjouis-toi, ô toi la plus belle des roses!Réjouis-toi, ô toi qui est sortie de la lignée de Jessé!Dont le fruit naturel à notre triste étatapporta la liberté!
Réjouis-toi, à qui on ne saurait trouver d'égale;Tu as rendu le son de la joie à la terrequi gémissait depuis la nuit des temps.Réjouis-toi, qui porta en ton seinun Fils dont la puissance allait vaincreet défaire les liens de la mort.
Réjouis-toi, lumière des vierges à éclairer,par qui d'en haut vint la Lumièresur ceux qui étaient dans les ténèbres.Réjouis-toi, vierge, que le Roi des Cieuxne repoussa pas pour naître,et qui fut nourrit par toi.
Réjouis-toi, perle précieuse, luminaire céleste,Réjouis-toi, sanctuaire du Saint Esprit.O que cette virginité est cause d'émerveillement et digne de toute louange,en qui, éveillée à la Lumière par le Paracletbrilla la fécondité!
O Toute Sainte, ô sérénissimeO noble, ô toute douceque doit être cette viergequi avait repoussé la chaîne au loin,ouvert largement la porte du Ciel,et ramené la liberté.
O lys de pure chasteté,supplie Ton saint Fils,car Il Se plaît dans l'humilité,Afin qu'au triste jour du JugementIl ne nous repousse pas,Mais par ta toute gracieuse prière,Il nous purifie de toute iniquité,
Afin que nous puissions régner dans la radieuse demeure;
que toute créature dise "amen"!


Évangile selon saint Luc 1:26-38
"Au sixième mois, l'Ange Gabriel fut envoyé par Dieu dans une ville de Galilée, appelée Nazareth, auprès d'une vierge fiancée à un homme de la maison de David, nommé Joseph; le nom de la vierge était Marie. L'Ange lui dit en entrant: "Je te salue, comblée de grâce, le Seigneur est avec toi." Bouleversée par ces paroles, elle se demandait ce que signifiait pareille salutation. L'ange lui dit: "Rassure-toi, Marie, tu as gagné la faveur de Dieu. Tu vas concevoir et enfanter un fils, à qui tu donneras le nom de Jésus. Il sera grand: on l'appellera Fils du Très-Haut; le Seigneur Dieu Lui donnera le trône de David, son père; Il régnera sur la maison de Jacob éternellement, et Son règne n'aura pas de fin." Mais Marie dit à l'Ange: "Comment cela se fera-t-il, puisque je ne connais point d'homme?" L'ange répondit: "L'Esprit-Saint viendra sur toi, et la puissance du Très-Haut te couvrira de Son ombre. Aussi l'Être saint qui naîtra de toi sera-t-Il appelé Fils de Dieu. D'ailleurs Élisabeth ta parente vient de concevoir, elle aussi, un fils dans sa vieillesse; et celle qu'on disait stérile est à son sixième mois: pour Dieu, rien n'est impossible." Marie dit alors: "Voici la servante du Seigneur; qu'il me soit fait selon ta parole." Et l'Ange la quitta."

Prière de Collecte
Ô Seigneur, nous Te supplions de répandre Ta grâce dans nos coeurs; afin que, puisque par le message d’un Ange, nous avons appris l’Incarnation de Ton Fils Jésus-Christ, nous soyons aussi conduits par Sa Croix et par Sa Passion à la gloire de Sa Résurrection. Par Jésus-Christ notre Seigneur, Qui vit et règne avec Toi et le Saint-Esprit, Dieu Un, pour les siècles des siècles.

Homélie de saint Ambroise, évêque de Milan
(Livre 2 sur l'Évangile selon saint Luc)
Sans doute, les divins Mystères sont cachés; et il n’est pas facile à un homme, selon la parole des prophètes, de pouvoir pénétrer les desseins de Dieu. Cependant, d’après tous les autres actes et préceptes du Seigneur Sauveur, nous pouvons saisir la raison plus spéciale pour laquelle fut tout particulièrement choisie, pour enfanter le Seigneur, celle qui était fiancée à un époux. Pourquoi, en effet, ne fut-elle pas enceinte avant d’avoir été fiancée? Sans doute afin qu’on ne dît pas qu’elle avait conçu par suite d’adultère.
"Et l’Ange entra chez elle." Apprenez à connaître la vierge par ses actes, apprenez à connaître la vierge par sa modestie, apprenez-le par l’oracle de l’Ange, apprenez-le par ce mystère. C’est le propre des vierges de trembler, de s’effrayer devant toutes les démarches d’un homme et de craindre tous les entretiens d’un homme. Que les femmes apprennent à imiter cet exemple de modestie. Elle est seule dans l’intérieur de sa demeure, aucun homme ne l’aura vue, seul l’Ange l’aura découverte : seule sans compagnon, seule sans témoin; pour qu’elle ne soit pas rabaissée par un entretien vulgaire, c’est par un Ange qu’elle est saluée. Ce ne fut pas en effet la bouche d’un homme, mais celle d’un Ange qui devait exposer le mystère d’un si grand message. Aujourd’hui, pour la première fois, on entend dire: "L'Esprit-Saint viendra sur toi ." On entend et on croit. Enfin, "Voici", dit la vierge, "la servante du Seigneur; qu'il me soit fait selon ta parole." Voyez l’humilité, voyez le dévouement. Elle se dit la servante du Seigneur, celle qui est choisie pour sa mère; et elle ne s’enorgueillit point de cette promesse inattendue.
+ Ambroise

mercoledì 25 marzo 2015

prière à la Theotokos (saint Nectaire d'Égine)



O Vierge, enlève-moi les entraves du péché,
de mes mauvais désirs et autres transgressions:
la terrible insouciance, et l'excès d'inquiétude,
la curiosité malsaine, et le vain bavardage,
L'inutile manque de retenue, et le comportement hautain,
La néglicence, l'ivresse, et le manque de miséricorde,
les désirs infects et l'impureté épouvantable,
la prodigalité, la ténèbre,
la grande insensibilité.

Ôte-moi la tendance à me répandre en blagues,
la recherche du plaisir et de la dépense.

L'acquiescement à l'immoralité et à tout mal.

Ô Vierge, donne-moi l'esprit du jeûne,
de l'attention, de la vigilance et de la parfaite obéissance.

Donne-moi d'être soigneux en tout,
et un discernement profond,
le silence, l'ordre et la sainte patience.

Ô Notre Dame, accorde-moi l'ardeur au travail,
et d'atteindre ma perfection,
et le zèle pour les vertus et l'ascèse.

Ô Toute Pure, garde mon âme,
mon coeur et mon esprit
dans la sainteté, et préserve-la dans la virginité..

Saint Nectaire d'Égine

http://stmaterne.blogspot.it/2015/03/priere-la-theotokos-saint-nectaire.html

martedì 24 marzo 2015

25 Marzo l'Annunciazione nelle meditazioni dei Padri



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Dalle Omelie attribuite a Gregorio il Taumaturgo.
Homilia II in Annunciatione, PG 10,1156‑1169.
 
 
http://www.webalice.it/giovanni.fabriani/icone/annunciazione-costant-ocrida-xiv-sec.jpg 
Bisogna che noi offriamo a Dio come sacrificio di lode ogni celebrazione festiva; la prima di tutte le solennità deve essere quella dell'Annunciazione della santissima Madre di Dio, quando l'angelo la chiamò piena di grazia.
Questa salutazione angelica è nel Nuovo Testamento l'inizio di ogni sapienza e dottrina di salvezza. A noi, infatti, si rivolge questo saluto del Padre dei lumi: Ti saluto, o piena di grazia. (Lc 1,28 2)
Con queste parole Iddio abbraccia l'intera natura umana. Ti saluto, o piena di grazia, nel santo concepimento, nella tua maternità di gloria, perché ti annunzio una buona novella, una grande gioia per tutto il popolo.
Osservate dunque, carissimi, come il Signore, dappertutto invisibile, ci ha fatto dono di una gioia perenne, che eccede ogni pensiero umano.
http://www.tralci-niklima.com/wp-content/uploads/2013/11/annunciazione2.jpg 
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Mentre era sulla terra, Maria conduceva una vita purissima, inghirlandata di ogni genere di virtù, ben al di là dei consueti atteggiamenti umani.
Il Verbo dell'eterno Padre volle allora assumere da lei la carne e farsi totalmente uomo. Attraverso la carne il peccato era entrato nel mondo e con il peccato era venuta la morte. Ma l'incarnazione condanna il peccato, quasi seppellendolo nel santo corpo di Maria. Così fu vinto il tentatore del peccato.
Con l'incarnazione, Dio volle che la stessa vita eterna trovasse nel mondo la sua dimora e con l'apparire dell'inizio della risurrezione un'intimità nascesse tra Dio e gli uomini.
Chi sarà in grado di narrare l'imperscrutabile mistero? Che cosa dire e che cosa lasciare in silenzio?
 
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Gabriele fu inviato alla castissima Vergine: lui, incorporeo, si presenta a lei che nel corpo vive una vita incorrotta e osserva la castità con le altre virtù. Giunto da Maria, per prima cosa le annunzia la buona novella: Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te. Veramente sei colma di grazia, poiché hai indossato una veste senza macchia e ti sei cinta di purezza e temperanza. La tua vita ti rende degna della vera gioia.
Ti saluto, o piena di grazia: tu che sei vaso e scrigno della letizia celeste. Ti saluto, o piena di grazia: per mezzo tuo la gioia viene concessa a ogni creatura e il genere umano recupera l'antica dignità. Ti saluto, o piena di grazia: sulle tue braccia sarà portato il Creatore di tutte le cose.
Maria a queste parole rimane turbata: non è avvezza a discorrere con gli uomini, anzi ama la quiete solitaria, madre della continenza e della castità. E poiché ella è immagine immacolata di purezza e di integrità, non ha paura dell'apparizione dell'angelo, così come successe di solito ai profeti: l'autentica verginità ha, infatti, varie somiglianze con lo stato angelico.
 
 
L'arcangelo annunzia a Maria una gioia certa e indubitabile: Non temere, Maria perché hai trovato grazia presso Dio. (Lc 1,30)  Queste poche parole ti dimostreranno che non devi nutrire nessun timore, anzi ti indicheranno la ragione di aver fiducia. Attraverso la mia voce tutte le potenze celesti salutano in te la Vergine santa; anzi lo stesso Dominatore delle potenze ipercosmiche fra tutte le creature ha scelto te, perché sei santa e ornata di grazia.
Attraverso il tuo seno puro, casto e incorruttibile, uscirà la fulgidissima perla, destinata a salvare il mondo intero. Tu sei divenuta più gloriosa, più pura, più santa di ogni creatura umana. Hai una mente più candida della neve e un corpo più puro dell'oro raffinato nel crogiolo.
Ezechiele ti scorse nella sua visione, quando descrisse così: Sopra il firmamento che era sulle loro teste apparve qualcosa come pietra di zaffiro in forma di trono e su questa specie di trono, in alto, una figura dalle sembianze umane. Da ciò che sembrava essere dai fianchi in su, mi apparve splendido come l'elettro e da ciò che sembrava dai fianchi in giù mi apparve come di fuoco. (Ez 1,26‑27).
Nella sua chiaroveggenza, il profeta vide sotto quel simbolo il figlio nato dalla Vergine. Maria non avrebbe potuto portare un tale figlio se fin da quel tempo non fosse apparsa fulgente di ogni gloria e virtù.
 
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Con quali elogi descriveremo la dignità verginale? Con quali lodi e con quali inni celebreremo il suo volto immacolato? Con quali espressioni e con quali canti spirituali potremo onorare colei che è più magnifica degli angeli?
Maria fu piantata nella casa del Signore come un olivo fruttifero; lo Spirito Santo la coprì della sua ombra e per mezzo di lei ci chiamò figli ed eredi del regno di Cristo.
La Vergine è il paradiso sempre verde della nostra eternità, nel quale l'albero della vita, che lì vi cresce, dà a tutti frutti di immortalità.
Maria è vanto delle vergini, giubilo delle madri, sostegno dei credenti, icona perfetta del fedele. E' indumento di luce e dimora della virtù; è la fonte perenne da cui l'acqua viva ha fatto scaturire l'incarnazione del Signore. Maria è baluardo di giustizia e chiunque sarà innamorato della sua nobiltà e purezza verginale, godrà della grazia degli angeli.
 
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Coloro che in modo degno celebreranno l'Annunciazione della vergine Madre di Dio otterranno una più ricca ricompensa dalle parole dell'angelo: Ti saluto, o piena di grazia. Celebriamo perciò solennemente questa festività che ha riempito il mondo intero di gioia e di letizia. Celebriamola con salmi, inni e cantici spirituali.
L'annunciazione della vergine Maria piena di grazia è divenuta per noi il principio di ogni bene, il mirabile piano di salvezza del Salvatore, il suo divino ed eccelso insegnamento. Da Maria si diramano con splendore i raggi della luce spirituale. Da qui scaturiscono per noi le fonti della sapienza e dell'immortalità, le quali effondono limpidi e puri ruscelli di amore. Da qui risplenderanno per noi i tesori della divina conoscenza, perché questa è la vita eterna: conoscere il vero Dio e colui che ha mandato, Gesù Cristo. (Cf Gv 17,3)
 
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Dio nella sua grande bontà, quando vide la sua o pera assoggettata alla morte, non distolse completamente lo sguardo dall'uomo che aveva foggiato a sua immagine; non lo abbandonò e ad ogni generazione venne a visitarlo in terra.
Manifestandosi dapprima nei patriarchi, proclamandosi nella legge e rivelandosi nei profeti, annunziò il suo piano di salvezza. Ma quando giunse la pienezza dei tempi in cui doveva venire in tutta la sua gloria, mandò l'arcangelo Gabriele dalla vergine Maria per darle il lieto annunzio.
L'angelo scese dalle ineffabili potenze celesti e si rivolse alla santissima Vergine dicendo:Ti saluto, o piena di grazia. Non appena ella ebbe ascoltato quel saluto, ecco che lo Spirito Santo entrò nel virgineo tempio immacolato, santificandone il corpo e lo spirito. Le leggi della natura e del matrimonio stettero in disparte a guardare con stupore il Signore della natura operare in quel corpo un prodigio al di là della natura, o meglio, sopra la natura.
Con tutt'altre armi da quelle che il diavolo usò per farci la guerra, Cristo ci ha salvati: egli ha assunto il nostro corpo soggetto al patire, per dare una grazia maggiore alla nostra indigenza. (Rm 5,20) Laddove ha abbondato il peccato. ha sovrabbondato la grazia.
 
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La tua lode, o santissima Vergine, senz'altro supera ogni lode, perché in te Dio ha preso carne ed è nato uomo. Te venera ogni creatura nei cieli, sulla terra e negli inferi e a te offre il culto che ti si addice. Tu sei davvero il trono degno dei cherubini e dalla sommità del regno spirituale tu brilli nel fulgore della tua luce.
In te è glorificato il Padre che non ha inizio, lui che ha disteso su di te la sua ombra. In te è adorato il Figlio, che tu hai generato secondo la carne. In te è celebrato lo Spirito Santo, che nel tuo seno portò a compimento la nascita del gran Re. Per mezzo di te, o piena di grazia, la santa e consostanziale Trinità è conosciuta nel mondo intero.
Degnati di rendere partecipi anche noi della tua perfetta grazia, in Cristo Gesù nostro Signore, insieme col quale sia gloria al Padre e allo Spirito Santo, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

25 Marzo L'Annunciazione Omelia di Sant'Ambrogio




Dal vangelo  secondo Luca.
1,26-38
 
L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe.
  
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Dalle Omelie di sant'Ambrogio su questo vangelo.
 
Expositio Evangelii sec.Luc.,lib.II,10-11.13-16. PL 15,1556.1557 1559.
  
 
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Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco. concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo. (Lc 1,15) ‑Anche di Giovanni l'angelo aveva detto: Sarà grande davanti al Signore! Ma il Battista sarebbe stato grande come uomo, mentre il Figlio di Maria lo sarà al modo di Dio, secondo quel che dice il salmo: Grande è il Signore e degno di ogni lode, la sua grandezza non si può misurare. (Sal 144,3)
Il Signore stesso dette testimonianza della grandezza di Giovanni, dicendo di lui: Tra i nati di donna non c'è nessuno più grande di Giovanni. Tuttavia, Gesù aggiunge: Il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui. (Lc 7,28)
Giovanni è grande, ma alla presenza del Signore. Poiché non bevve né vino né bevanda inebriante, può ben raccogliere il merito dall'astinenza, non avendo nessun potere per natura. Cristo, al contrario, mangiò e bevve con i pubblicani e i peccatori, giacché per natura aveva il potere di rimettere i peccati. Perché dunque egli avrebbe evitato di frequentare coloro che poteva rendere migliori degli asceti?
Giovanni è grande, ma la sua grandezza ha un principio e una fine; invece il Signore Gesù è insieme principio e fine, primo e ultimo. Non esiste nulla prima di questo primo, nulla oltre quest'ultimo.
 
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Il Signore Gesù è davvero grande, come l'angelo annunziò a Maria. La potenza di Dio, infatti, si estende all'infinito, la grandezza della sua natura non ha confini. La Trinità non ha limiti né frontiere, non conosce misure o dimensioni di sorta. Non la racchiude nessuno spazio, nessun pensiero la circoscrive, non c'è calcolo che possa valutarla o un'epoca che possa mutarla.
Il Signore Gesù dette sì, una certa grandezza a qualche uomo il cui messaggio apparve su tutta la terra e la cui parola giunse ai confini del mondo. Ma la loro voce non è arrivata ai confini dell'universo né al di là dei cieli; invece del Figlio di Dio sta scritto: Per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili. Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui. (Col 1,16.17)
Contempla il cielo e vi troverai Gesù; guarda la terra, Gesù vi è presente. Se sali in cielo o scendi negli inferi grazie alla parola, vi troverai Gesù. Infatti Gesù è presente sia in cielo che sotto terra. Adesso, in questo stesso istante in cui sto parlando, Gesù è qui con me.
 
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Non era facile conoscere il mistero nascosto da secoli in Dio, mistero che nemmeno le potenze celesti riuscirono a sapere. E tuttavia Maria non negò la sua fede, non si sottrasse al compito, ma dette l'assenso della sua volontà e promise i suoi servigi. Difatti quando domanda come ciò potrà avvenire, non mette in dubbio la parola dell'angelo, ma si informa in quale maniera essa si realizzerà.
Quant'è più misurata questa risposta che non le parole di Zaccaria! Mentre Maria domanda in che modo sarà possibile l'annunzio ricevuto, Zaccaria risponde: Come posso conoscere questo? Maria tratta già dell'affare,  Zaccaria dubita ancora dell'annunzio. Dichiarando di non sapere, egli dimostra di non credere e sembra volere ancora un altro garante per la sua fede. Maria, al contrario, si dichiara pronta e non dubita che debba avverarsi ciò che pur domanda in che modo si compirà. Leggiamo infatti: Come è possibile? Non conosco uomo.
 
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Per credere a un parto così incredibile e inaudito occorreva che Maria lo udisse chiaramente proclamare. Una vergine che dà alla luce un figlio è il suggello di un mistero divino, non umano. Maria aveva letto nel profeta Isaia: Il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio. (Is 7,14) Maria credeva gia al compimento della profezia, ma non conosceva in che modo si sarebbe avverata, perché ciò non era stato rivelato nemmeno a un profeta importante come Isaia. Infatti l'annuncio di un tale mistero poteva proferirlo soltanto la bocca di un angelo.
Oggi si ascoltano per la prima volta le parole: Lo Spirito Santo scenderà su di te. Appena Maria ascolta questa parola così nuova, vi crede. Perciò risponde: Eccomi, sono la serva del Signore. Avvenga di me quello che hai detto. Notate l’umiltà e la dedizione di Maria: mentre viene scelta per madre, si dichiara serva del Signore e non si lascia esaltare dall'improvvisa promessa. Non rivendica nessun privilegio, che pur le viene da un dono così grande, ma semplicemente dice che compirà quanto le viene comandato.
Era necessario che Maria desse prova di umiltà, poiché doveva mettere al mondo colui che è mite e umile per eccellenza. Notiamo ancora la sua obbedienza e il suo desiderio. Dicendo: Eccomi, sono la serva del Signore, ella si mostra pronta a servire; e dicendo: Avvenga di me quello che hai detto, esprime a che cosa ella anela.

25 Marzo i Padri per la festa dell'Annunciazione


Dall'Omelia per la Festa del Patriarca Sofronio di Gerusalemme(+639)
http://www.reginamundi.info/icone/0112aAkathistos.jpg
E certamente, quale gioia, quale diletto si può mai trovare che
superi di gran lunga l'annunzio fatto a quella Vergine beata e Madre
della gioia?
Gioisci o Madre della gioia soprannaturale! Gioisci, o nutrice
dell'eccelsa gioia!
Gioisci sede capitale della gioia della salvezza! Gioisci, o
cooperatrice dell'immortale gioia!
Gioisci, o mistica dimora dell'ineffabile gioia! Gioisci, o
beatissima fonte dell'inesauribile gioia!
Gioisci, o tesoro di gioia eterna che porti Dio! Gioisci, o
rigogliosissimo albero della gioia vivificatrice!
Gioisci, o Madre di Dio che non hai conosciuto nozze! Gioisci, o
Vergine integerrima dopo il parto!
Gioisci, spettacolo fra tutti il più ammirabile!
Chi potrà mai esprimere il tuo splendore? Chi mai potrà narrare a
parole la tua straordinaria bellezza? Chi avrà il coraggio di
annunziare la tua grandezza


SAN EFREM SIRO Preghiere alla Santissima Madre di Dio per ogni ora
del giorno e della notte 

Ora Ventesima Prima
http://www.webalice.it/giovanni.fabriani/icone/Paraclesis_with_George_of_Antioch_ca_1150_.jpg
Purissima Madre di Dio, difesa mia, accogli la supplica del tuo
servo indegno. Credo che tu puoi farlo e salvami. O Signora, che sei
la mia speranza, poiché sono il più misero tra tutti, da prova nei
miei confronti della tua meravigliosa misericordia. Tu conosci i
miei pensieri ed il mio modo d'agire ed a te non è sco-nosciuta la
mia debolezza. A te affido la mia anima macchiata dai peccati. Tu
vedi le mie ferite, Signora, guariscile versando su loro una goccia
della tua misericordia. La tua intercessione per la mia anima caduta
nella disperazione è accolta con benevolenza dal Figlio tuo e Re di
tutti, il quale ha fatto di te il rifugio dei peccatori. A lui si
addice la gloria e l'adorazione assieme al Padre suo senza principio
ed al Santissimo Spirito clemente ad apportatore di vita, ora e
sempre, ed in tutti i secoli. Amìn.

 



Dalle Omelie di Nicola Cabàsilas. Omelia per l'Annunciazione, 

Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto. La
Vergine parla e la sua parola è efficace: E il Verbo si fece carne e venne ad
abitare in mezzo a noi (Gv 1, 14).
Dopo la sua risposta a Dio, Maria riceve lo Spirito che trae da lei la carne
tutta impregnata di divinità. Voce della potenza di Dio! Il Verbo divino
s'incarna grazie alla parola della madre; il Creatore assume una natura creata
in seguito alla parola della creatura. Sia la luce! (Gn 1, 3) aveva detto Dio. E
la luce fu. Allo stesso modo, dopo che la Vergine ebbe parlato, la vera luce
apparve. Colui che illumina ogni uomo (Gv 1, 9) che viene al mondo, prese carne
e fu portato nel suo seno. Le parole della Vergine hanno fatto della terra un
paradiso, svuotando gli inferi dei suoi prigionieri. Il cielo è diventato dimora
dell'uomo, che si è congiunto con gli angeli, sicché terra e cielo formano un
unico coro attorno a colui che appartiene ad entrambi nello stesso tempo, è
eterno e tuttavia entrò nel divenire.

giovedì 19 marzo 2015

Dalla Lettera di Paolo Apostolo ai Galati capitolo 5 versetti da 1 a 26

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/1d/Rublev_Saint_Paul.jpg

Dalla Lettera di Paolo Apostolo ai Galati capitolo 5 versetti da 1 a 26

 

1 Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù. 2 Ecco, io Paolo vi dico: se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà nulla. 3 E dichiaro ancora una volta a chiunque si fa circoncidere che egli è obbligato ad osservare tutta quanta la legge. 4 Non avete più nulla a che fare con Cristo voi che cercate la giustificazione nella legge; siete decaduti dalla grazia. 5 Noi infatti per virtù dello Spirito, attendiamo dalla fede la giustificazione che speriamo. 6 Poiché in Cristo Gesù non è la circoncisione che conta o la non circoncisione, ma la fede che opera per mezzo della carità.
7 Correvate così bene; chi vi ha tagliato la strada che non obbedite più alla verità? 8 Questa persuasione non viene sicuramente da colui che vi chiama! 9 Un po' di lievito fa fermentare tutta la pasta. 10 Io sono fiducioso per voi nel Signore che non penserete diversamente; ma chi vi turba, subirà la sua condanna, chiunque egli sia. 11 Quanto a me, fratelli, se io predico ancora la circoncisione, perché sono tuttora perseguitato? È dunque annullato lo scandalo della croce? 12 Dovrebbero farsi mutilare coloro che vi turbano.
13 Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri. 14 Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso

15 Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!

16 Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne; 17 la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.
18 Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge. 19 Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, 20 idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, 21 invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio. 22 Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; 23 contro queste cose non c'è legge.
24 Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. 25 Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. 26 Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri.

mercoledì 18 marzo 2015

Evangeliari Manoscritti e Salteri d'Occidente-Aria di e da Chiesa Una ed Indivisa








Manuscrits de Sankt-Gallen en ligne!

Magnifique, inespéré!
Mise en ligne de plus de 60 manuscrits, pour la plupart d'avant l'An Mil, provenant de l'abbaye de Sankt-Gallen, l'abbaye "Irlandaise" de Suisse. Des merveilles vous dis-je

http://www.cesg.unifr.ch/fr/index.htm


 

Annonciation
Psautier de Würzburg, anno 1255
Psalterium Codex 1903, folio 7r
Benediktinerstiftes, Melk, Autriche
 


 

Christ en majesté
évangéliaire de Lorsch, vers 810
 


 

Christ en majesté
évangéliaire de Godescalc, vers 762
 


 

San Luca evangelista e il suo simbolo, miniatura tratta dai Vangeli detti di sant’Agostino, fine VI secolo, Corpus Christi College Library, Cambridge 


 

La legatura dell'Evangeliario di Teodolinda è conservato nel Tesoro della basilica di San Giovanni Battista a Monza.

Secondo la tradizione, venne donato a Teodolinda da papa Gregorio I nel 603, come ringraziamento per l'opera di conversione della popolazione longobarda al Cristianesimo. Un'epigrafe in latino incisa sui listelli delle piastre ne ricorda il dono alla basilica di San Giovanni Battista da parte della regina.

Ne resta solo la legatura, composta da due placche in oro decorate da smalti, pietre preziose, vetrine e cammei
 





The manuscript of the Lindisfarne Gospels (listed as "Pinnacle of Anglo-Saxon Art") is particularly relevant to Orthodox Christians since it was produced when Britain was still an Orthodox land. For a related article, read my previous post on Ancient Manuscripts from the British Isles


KellsFol129v4EvangelistSymbols
 


 

Arbre de Jessé - De David à Jésus"
dernier quart du XIIe siècle
Parchemin, 175 f., 45,5 x 33 cm
Provient du couvent des capucins de la rue Saint-Honoré à Paris
BNF, Manuscrits, latin 16746, f. 7 v°-8
(Réalisée à la fin des années 1100 dans la région de Troyes en Champagne, cette grande bible doit son nom au couvent des capucins où elle a été conservée dès le17ème siècle. Elle est donc oeuvre antérieure à l'existence des Franciscains, dont les Capucins sont une branche.)
 


 

Gospels of Henry the Lion
Wolfenbuttel Cod.Guelf. 105
c.1185-6
fol 172
christ in majesty
 


 

the Lorsch Gospels San Matteo 

 

Cristo Sovrano codex aureus 





 

Meister des Book of Lindisfarne San Matteo 


 
Cristo Sovrano...in The Vespasian Psalter 


 



The Capua Gospel Book 1173
 




 
The Lindisfarne Gospels Saint Mark:
 

The Lindisfarne Gospels
 
 
lindisfarne gospels
Incipit to St. John's Gospel
 
 

The Arenberg Gospels, Late 10th cent.
(Backhouse, pl. xi)

"This magnificent Gospels is set apart from other English manuscripts of the late tenth and early eleventh centuries by its distinctive palette...There are portraits of the four Evangelists, their symbols above them...Conspicuously absent are the flamboyant frames of acanthus typical of late tenth-century Winchester work and adapted at Canterbury in the early eleventh century."
 
The Arenberg Gospels, Late 10th cent.
(Backhouse, pl. xi)

in dettaglio San Giovanni Evangelista
 
 
10th and 11th Century Clothing in England: A Portfolio of Images The Benedictional of St. Æthelwold 970 


 


From the Book of Kells, folio 27v - "Evangelical Symbols"
 


 


Crucifixion, Weingarten Gospels, 1050-1065.

 


lindisfarne gospels
Liber vitae


 



Psalter, Mid-late 11th cent.
(Backhouse, pl. 67)

"There is illumination of two dates in the manuscript. Original work [mid-11th cent.]includes drawings of the signs of the zodiac...and a full-page Crucifixion in tinted outline. This shows a very posed style of Anglo-Saxon drawing, in which pattern has taken the place of invention." >Backhouse, p. 83)

 
 


The New Minster Charter, 966
(Backhouse, pl. iv)

"The new regime [to change the New Minster, Westminster, into a Benedictine monastery] was solemnly confirmed by this document, dated 966, ...in the form of a book, in the king's name, and witnessed by the leading personages of Church and State, including the queen, Ælftheryth, the king's grandmother, Eadgifu--the widow of Edward the Elder--Dunstan, Æthelwold, and Oswald. The Charter is preceded by a full-page miniature showing [King] Edgar between the Virgin Mary and St. Peter, offering the codex containing the Charter to Christ."


 

Book of Mulling Saint John Evangelist,
late 7th Century, Fol. 193,
 







 

Echternach Codex Aureus
Saint Matthew the Evangelist
 



 


Bible of S Paolo fuori le Mura, Rome about 870 AD
Frontispiece to Revelation
 


 




Vivian Bible
Frontispiece to Gospels: Christ in Majesty

The First Bible of Charles the Bald (Paris, Bibliotheque Nationale, MS lat. 1) is a lavishly illuminated 9th century manuscript Bible commissioned by Count Vivien, the lay abbot of St. Martin at Tours, and presented to Charles the Bald in 846 on a visit to the church. It is also known as the Count Vivian Bible or the Vivian Bible. It is 495 mm by 345 mm and has 423 vellum folios




 

Rossano Gospels, at Rossano
S Mark

http://wn.com/Rossano_Gospels

http://en.wikipedia.org/wiki/Rossano_Gospels


 

image from a manuscript in the British Library. St. Benedict giving his Holy Rule to the monastics of the West.



 
Christ en majesté, Sacramentaire de Pons, 12ème siècle



 

Gospels of Matilda
Italy, Polirone, between 1075 and 1099
 









A Greek copy of the Four Gospels written in Constantinople in the tenth century, showing typical Byzantine Evangelist portraits painted on a gold background. 






 
L'Ascension, Codex 376, Sankt Gallen
enluminure pleine page, 10ème s (?)



 

Incipit de l'Évangile selon saint Luc, codex Usserianus Primus, Irlande, vers 625




 
L'Evangeliario di Echternach, è un libro miniato dell'VIII secolo, proveniente dalla biblioteca dell'abazia lussemburghese di Echternach e ora conservato alla Bibliothèque nationale de France (ms. Latin 9389), realizzato da un unico scriba.

Nella pagine i simboli degli evangelisti, come il Leone di san Marco, probabilmente realizzati nelle isole britanniche alla fine del VI secolo e successivamente inviati a san Willibrord, fondatore dell’abbazia di Echternach, sono resi con astratta stilizzazione, probabilmente derivati dalla coesa arte orafa.
 




 

Stannheim Missal
http://medievalartcraft.blogspot.com/2008_01_01_archive.html
 


 

Le Christ entouré des 4 Évangélistes, Livre de Kells (Bible du 8ème siècle) 


 
Sacramentaire Gélasien dit de Gellone
Lettre : T
Enluminure sur parchemin. Diocèse de Meaux, vers 790-795
 



 


The New Minster Charter, 966
(Backhouse, pl. iv)

"The new regime [to change the New Minster, Westminster, into a Benedictine monastery] was solemnly confirmed by this document, dated 966, ...in the form of a book, in the king's name, and witnessed by the leading personages of Church and State, including the queen, Ælftheryth, the king's grandmother, Eadgifu--the widow of Edward the Elder--Dunstan, Æthelwold, and Oswald. The Charter is preceded by a full-page miniature showing [King] Edgar between the Virgin Mary and St. Peter, offering the codex containing the Charter to Christ."
 



 
Psautier Hunterian, université de Glasgow

http://special.lib.gla.ac.uk/exhibns/psalter/psalterindex.html



 



Pentecôte, effusion de l'Esprit sur les Apôtres
Psautier Hunterian, univeristé de Glasgow


 

La Nuova Gerusalemme, miniatura (XI sec.), Biblioteca Nazionale di Madrid. 

 



Lazare et le riche, enluminure du Codex Aureus d'Echternach

Au dessus: le riche festoie, pendant que Lazare mendie à sa porte
Au milieu: l'âme de Lazare est emportée par 2 Anges au Paradis; Lazare est dans le sein d'Abraham.
En bas : l'âme du riche est emportée par 2 diables vers l'Hadès; il est torturé dans l'Hadès.
Codex Aureus Epternacensis, Folio 78 recto, vers 1035-1040, 30,9 × 22,4 cm
école de Reichenau, sous l'abbatiat d'Humbert d'Echternach (1028-1051)



 

Martyr de Saint Jean-Baptiste
fresque du cloître du monastère du Mont Sainte Odile (Alsace)
d'après un manuscrit local du 12ième siècle (Hortus Deliciarum


 

Nativité de la Vierge
Besançon - BM - ms. 0550, folio 054v
enluminure d'Herman de Valenciennes, fin 14ème s.




 

 


Gospels of Henry the Lion
Wolfenbuttel Cod.Guelf. 105
c.1185-6
fol 171v
coronation 261




 


La presentazione di Gesù al Tempio, miniatura Ottoniana, 1030 ca.


 


Cristo raffigurato come guerriero trionfa sul Serpente (miniatura della fine del X secolo) 

 


Un diacono canta l'Exultet, in una miniatura dell'XI secolo. 

 

Pierre tiré des eaux
évangéliaire de Saint-Bertin
Flandres, anno 1200